PRP

Il PRP – Plasma Ricco di Piastrine è una delle tecniche più innovative ed efficaci per il trattamento della calvizie.

Lo Studio Sorbellini è uno studio tricologico all’avanguardia, grazie all’esperienza della dottoressa Elisabetta Sorbellini e al suo impegno per offrire sempre le soluzioni più innovative raggiunte dalla ricerca scientifica.

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Il PRP (acronimo di Plasma Ricco di Piastrine) è un concentrato di plasma sanguigno, ottenuto centrifugando un campione di sangue prelevato dal paziente e inoculato nella sede del corpo interessata, a seconda dei benefici che vogliamo trarre. Questa sostanza, infatti, contiene 4-5 volte il numero di piastrine presenti normalmente nel sangue circolante. Aspetto, questo, particolarmente importante dal momento che le piastrine, grazie alla loro capacità di rilasciare grandi quantità di fattori di crescita, innescano processi di riparazione e rigenerazione cellulare.

Questo trattamento trova applicazione in diversi ambiti specialistici – dall’ortopedia all’odontoiatria, dalla medicina dello sport alla dermatologia – nei quali è necessario avviare un processo di riparazione dei tessuti. In tricologia il PRP è in grado di stimolare le cellule staminali presenti nel bulbo pilifero, favorendo la crescita di nuovi capelli.

Come funziona

I fattori di crescita – tra i più rappresentativi per la crescita dei capelli vi sono quelli insulinici, dei fibroblasti, vascolari ed epidermici – stimolano le cellule staminali a livello della papilla dermica, che è la parte più profonda del bulbo pilifero, e del bulge, che è la zona deputata al continuo rinnovamento del follicolo.

Stimolando le cellule staminali di queste due particolari zone, si avviano meccanismi chimici capaci di ridurre la caduta dei capelli e riavviare i processi di crescita.

PRP nei capelli - Quando è indicato

Il PRP può essere utilizzato nei casi di:

  • Alopecia areata. Si tratta di un’improvvisa caduta dei capelli a chiazze di modesta entità o particolarmente estese, legata spesso a stress, traumi, patologie autoimmuni. A volte può coinvolgere anche peli di ciglia, sopracciglia, barba o altre parti del corpo. Si tratta di una forma non cicatriziale: è causata, cioè, da processi che rallentano la crescita dei capelli ma non danneggiano irreparabilmente il follicolo pilifero. I capelli, dunque, possono ricrescere.
  • Telogen effluvium. È la perdita di capelli intensa e generalizzata, che può verificarsi dopo la gravidanza, l’assunzione di particolari terapie farmacologiche, periodi particolarmente stressanti, malattie debilitanti.
  • Alopecia androgenetica iniziale. Si tratta della forma più comune di calvizie, che colpisce entrambi i sessi, con un maggior numero di episodi con l’avanzare dell’età. Si manifesta con diradamento dei capelli su tempie, fronte e parte superiore del cranio, “spostando” indietro l’attaccatura. In questi casi, prima si avvia un processo di rigenerazione e migliori sono i risultati. Nelle forme avanzate, infatti, l’impoverimento delle cellule staminali presenti nel bulbo e nella zona del bulge fa sì che anche la stimolazione indotta dal PRP sia meno efficace.

Come avviene il trattamento

Il trattamento con PRP prevede le seguenti fasi:

  • Prelievo di sangue dal paziente. Il paziente viene sottoposto a un prelievo di sangue “normale” pari a quattro provette da 9 centimetri cubi di sangue. Dai 36 cc di sangue intero prelevato, otteniamo all’incirca 15-20 cc di plasma. Un quantitativo ingente, che ci permette di coprire senza problemitutta l’area del cuoio capelluto interessata.
  • Centrifugazione e separazione. Dopo il prelievo, il sangue viene subito sottoposto a 8-9 minuti di centrifugazione, utile a separare la componente corpuscolata del sangue, cioè globuli bianchi e globuli rossi, da quella liquida, il plasma, dove si concentrano appunto le piastrine. La parte del plasma più vicina a globuli rossi e bianchi è quella maggiormente ricca di piastrine; la parte del plasma superficiale, invece, è quella povera. Entrambe possono essere utili al trattamento in questione. Il plasma viene dunque separato e tutto il resto gettato.
  • Infiltrazioni di PRP. Prima di procedere, al paziente viene fatta una blanda anestesia locale in modo tale da non avvertire dolore ma solo al massimo un leggero fastidio. Dopodiché si procede con le infiltrazioni: con aghi sottilissimi si creano dei piccoli pomfi sulle aree del cuoio capelluto interessate dal diradamento e si inietta tutto il PRP necessario al trattamento.

I capelli non cadono più,
diventano progressivamente più grossi e spessi
e talvolta anche più colorati e luminosi.

Indicazioni e Controindicazioni

Gli aghi sono i più corti e sottili presenti sul mercato, e raggiungono una profondità di soli 2-3 millimetri, quindi è molto raro che si verifichino effetti avversi.

Trattandosi di un impianto autologo di piastrine, non si verificano casi di allergie né effetti collaterali, se non transitori, come la comparsa di piccoli lividi o una sensazione di leggero indolenzimento.

Chiunque può sottoporsi a PRP, ad eccezione dei pazienti affetti da piastrinopenia, una condizione per cui le piastrine circolanti sono inferiori a 150.000 unità per microlitro di sangue. In questi casi la quantità e la concentrazione delle piastrine nel sangue prelevato e centrifugato sarebbero troppo esigue per la buona riuscita del trattamento.


Informazioni utili


Numero di trattamenti consigliati:

3 infiltrazioni di PRP in un anno, eseguite tra i 40 e gli 80 giorni l’una dall’altra

Durata di ogni trattamento:

in base ai casi da trattare


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